contributo

No Consumo di suolo. Manifestazione a Venezia. Il contributo del CLNCA. Sabato 30 novembre 2013 ore 14.00 stazione Santa Lucia a Venezia.

Caro Albino, cari e care Beati i Costruttori di Pace, anche il Comitato di Liberazione Nazionale dei Corsi d’Acqua (CLNCA) aderisce alla manifestazione contro le grandi opere e contro il consumo di suolo del 30 Novembre 2013 a Venezia. Abbiamo condiviso con voi il digiuno quale manifestazione alta e responsabile di disobbedienza civile contro lo sfruttamento delle risorse ambientali e contro la predazione del territorio. Assieme a tante altre associazioni, comitati, partiti e singoli cittadini condividiamo la consapevolezza della limitatezza delle risorse ambientali e della necessità di impostare i nostri stili di vita su criteri di reale sostenibilità (ambientale, sociale, economica). La qualità delle nostre vite e di quelle dell’intera comunità delle specie viventi dipende dai beni di cui non possiamo fare a meno: dall’aria (quanto tempo possiamo vivere senza respirare?), dall’acqua (quanto tempo possiamo vivere senza bere?), dal cibo (quanto senza mangiare?), da un ambiente sano e sicuro e così via. Il Comitato di Liberazione Nazionale dei Corsi d’Acqua (CLNCA) vorrebbe aggiungere un altro punto alla piattaforma programmatica della manifestazione del 30 Novembre a Venezia: la liberazione dei corsi d’acqua. Infatti da più di 500 anni i corsi d’acqua minori (tutti, a parte i corsi d’acqua principali, come Piave, Adige, Brenta, …) sono dati in gestione ai Consorzi di Bonifica, che sono, di fatto, enti privati di diritto pubblico gestiti dai consorziati. Questi enti sono utili e sono investiti di molte competenze, però tutelano una risorsa pubblica con un’ottica legata spesso agli interessi dei loro consorziati (non sono cioè disinteressati al bene che gestiscono). Lungo i corsi d’acqua ci sono tante situazioni di illegalità, come la presenza di scarichi e derivazioni non autorizzati, l’utilizzo indiscriminato di risorse quali la ghiaia, l’edificazione in aree a pericolo idraulico. L’esito auspicato dalla rivendicazione del CLNCA è la “liberazione” del corso d’acqua: liberazione dal giogo dello sfruttamento antropico e dall’inquinamento, liberazione dalle costrizioni imposte dall’urbanizzazione, dall’arginamento e dalla cementificazione, ma anche liberazione da una concezione feudalistica dei naturali bacini idrografici, che ha imbrigliato e cristallizzato i fiumi entro confini amministrativi troppo rigidi. L’obbiettivo è garantire una gestione consapevole e partecipata dei corsi d’acqua. Ci sono tante proposte in campo, con esperienze innovative, che in Veneto diventerebbero rivoluzionarie nella gestione di un bene comune, come l’acqua dolce superficiale, sempre più prezioso e strategico: in questi anni si parla molto di processi di democrazia diretta nella gestione dei corsi d’acqua, noti come Contratti di Fiume. Il Comitato di Liberazione Nazionale dei Corsi d’Acqua formula l’auspicio che i Consorzi di bonifica diventino pubblici e sia consentito a tutti di fruire dell’acqua e dei fiumi. Auspichiamo che anche questo punto venga inserito nella piattaforma programmatica della manifestazione del 30 Novembre 2013 a Venezia contro le grandi opere e contro il consumo di suolo. Per aderire al Comitato di Liberazione Nazionale dei Corsi d’Acqua vai sul seguente link. La Terra non ce la fa più: ha bisogno di un anno e mezzo per recuperare quello che le viene sottratto in un anno. “Il clima impazzito sconvolgerà il pianeta. Siamo vicini al punto di non ritorno” (Ipcc-Onu 2013). E il Veneto è una delle regioni più inquinanti e inquinate d’Europa.

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