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Archivi del mese: novembre 2014
Immagine Immaginedocufilm
Multisala Méliès – Conegliano, martedì 25 novembre 2014, ore 18.30 – Ingresso libero e gratuito.
ALTRISGUARDI – Proiezione di Resistenza naturale (Italia/Francia, 2014, 85’) di Jonathan Nossiter.
Un ex convento toscano riconvertito in azienda agricola, una fattoria di famiglia nel magico territorio marchigiano, un’azienda vinicola nei Colli Piacentini, un fondo a conduzione radicalmente ecologico nel Piemonte. Quattro viticoltori protagonisti della rivoluzione rappresentata dal vino naturale in Europa e sparsi in altrettanti luoghi d’Italia devono resistere. Non tutti infatti credono nella loro lotta per un progresso sostenibile, rispettoso delle ricche peculiarità agricole italiane ed economicamente accessibile a tutti. Con l’aiuto del difensore della cultura del cinema, Gianluca Farinelli della Cineteca di Bologna, questi agricoltori illuminati usano la forza della finzione cinematografica per combattere le bugie delle istituzioni che rendono ogni atto di libertà come un pericoloso atto di dissenso.
Jonathan Nossiter, sommellier, documentarista e cineasta indie annovera tra i titoli più recenti: Mondovino e Rio Sexy Comedy. Commento al film di Ivo Nardi, amministratore Perlage Vini Biologici di Farra di Soligo.
Comitato Incontri di Cinema e Televisione, via Zamboni 1, 31015 Conegliano – TV, 0438 651531, www.antennacinema.it.
Pubblicato in agricoltura
comunicato stampa WWF su Sblocca Italia
WWF: “IL DECRETO SBLOCCA ITALIA : UNA MANOVRA CONTRO L’AMBIENTE ” AUMENTA LA SFIDUCIA DEI CITTADINI CHE DIFENDONO IL CAPITALE NATURALE DEL PAESE
Una manovra contro l’ambiente, che protegge interessi privati speculativi e che minaccia territorio e mari italiani, proprio quando l’Italia, già fragile, affronta un’emergenza permanente dovuta al dissesto idrogeologico ed ai cambiamenti climatici. Questo il commento a caldo del WWF Italia sull’approvazione definitiva da parte del Senato ieri sera del decreto Sblocca Italia (dl 133/2014). “La fiducia imposta dal Governo su disposizioni che perpetuano un modello di sviluppo insostenibile per le nostre risorse naturali e fossili, per le misure contrastanti le strategie dei Paesi più avanzati al mondo per una progressiva decarbonizzazione dell’economia, accresce la sfiducia nei confronti dell’esecutivo dei cittadini consapevoli oramai dell’esigenza di tutelare e valorizzare il capitale naturale del Paese. Ma questa volta siamo in buona compagnia e chiederemo alle Regioni e a tutte le categorie economiche (ad esempio del turismo e della pesca) che hanno a cuore il Bel Paese, di intraprendere ogni iniziativa, anche legale, contro queste norme contro natura”, commenta la presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi. Il WWF ricorda che su 45 articoli, ben 11 disposizioni, un quarto delle norme contenute nel decreto, sono intese a indebolire le tutele e le valutazioni ambientali e a dare mano libera agli interessi speculativi sui beni comuni. Tutto con il rischio che ai danni ambientali si aggiungano, come segnalato dal presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, i rischi relativi ad un aumento della illegalità. Le norme più pericolose a parere del WWF, in estrema sintesi, sono quelle relative a:
1. La proroga delle concessioni senza gara e l’allargamento dei poteri delle concessionarie autostradali in violazione delle normative comunitarie che ha come ulteriore conseguenza un’espropriazione del territorio per realizzare tratte interconnesse, contigue o complementari;
2. la norma su misura per favorire con agevolazioni fiscali innanzitutto il project financing, dell’europarlamentare Vito Bonsignore, per realizzare l’autostrada Orte-Mestre che, se autorizzata, minaccia l’integrità delle aree protette, tra le quali il Delta del Po e le paludi di Comacchio;
3. il combinato disposto delle norme a favore degli speculatori edilizi e fondiari relative alle deroghe alla pianificazione urbanistica, alla elusione del nulla osta paesaggistico delle soprintendenze e del via libera agli appetiti dei privati sul patrimonio pubblico sulla base di semplici accordi di programma;
4. l’insieme di norme che definiscono forzosamente come strategiche intere categorie di interventi (incenerimento dei rifiuti, gasdotti, rigassificatori, stoccaggio di gas, ricerca, prospezione, coltivazione e stoccaggio del gas naturale nel sottosuolo) in deroga alle procedure di valutazione ambientale ed economico-finanziarie e cancellando le ineludibili intese con le Regioni, stabilite dal Titolo V della Costituzione.
Il WWF, che ha presentato a suo tempo le proprie osservazioni e proposte di emendamento in Parlamento, ritiene che vada mantenuta e rilanciata la mobilitazione nel Paese.
Roma, 6 novembre 2014 – Ufficio stampa WWF Italia
Pubblicato in Comitato Nazionale
comunicato stampa su Sblocca Italia
Convertito in legge a colpi di fiducia il decreto Sblocca Italia. Un futuro nero per il bel paese. IL DECRETO “SPORCA ITALIA” E’ LEGGE CON DUE FIDUCIE PER SUPERARE IL DISSENSO NEL PAESE
La lotta continua sui territori con cittadini, regioni ed enti locali per evitare la devastazione dei mari italiani e del territorio nazionale. “La conversione in legge del Decreto Sporca Italia potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro per un Governo che solo grazie a due fiducie è riuscito ad imporre un provvedimento dal sapore da primo novecento, arretrato rispetto alle richieste e necessità del paese” è questo il commento della Campagna BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA a cui hanno aderito e continuano ad aderire centinaia di comitati, associazioni e movimenti. Diverse regioni hanno già annunciato ricorso alla Corte Costituzionale per gli articoli che nei fatti escludono la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano il territorio in cui vivono. Lo stesso Renzi ha annullato la visita a Bagnoli, prima “cavia” del provvedimento sulle bonifiche che prevede commissariamenti e “sistema MOSE”, grazie alla mobilitazione che si terrà domattina organizzata dai comitati. E’ un Governo che fa diventare tutto di interesse strategico nazionale perchè non sa o, forse, non vuole spiegare ai cittadini la bontà delle sue ricette. Le lobby del cemento e delle bonifiche, degli inceneritori e del petrolio, assieme ai privatizzatori del servizio idrico integrato non avranno vita facile a far applicare questa legge per i loro profitti. Tantissimi cittadini si stanno mobilitando e continueranno a lottare contro questa attacco finale alla salute, alla qualità dell’ambiente e all’economia diffusa basata su turismo, accoglienza ed enogastronomia. Oltre ai ricorsi di tipo legale ci sono diversi punti della legge su cui i cittadini potranno decidere di intervenire. Tra questi, rispetto alla deriva petrolifera che il Governo vorrebbe imporre a diverse regioni come Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e Basilicata e ai mari Adriatico, Ionio, e canale di Sicilia, il Piano che dovrà essere redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico che dovrà identificare le aree effettivamente strategiche. E’ una norma introdotta nell’art.38 nel passaggio alla camera dopo le prime avvisaglie di mobilitazione, anch’essa fortemente criticabile perché accentra nel MISE ogni decisione. In realtà potrebbe essere un varco che può dare spazio alle lotte perché costringerà il Governo a selezionare caso per caso e mettere nero su bianco i territori su cui vorrà imporre il colore nero petrolio, magari sulle regione dello stesso colore del Governo che si sono già dette contrarie. Nella stesura del Decreto tutto il comparto diventava di interesse strategico e, quindi, non vi era alcun onere di cercare di dimostrare la strategicità effettiva dell’intervento. In ogni caso si tratta di un provvedimento che cerca di scavare oltre il fondo del barile per svendere quello che rimane dell’ormai ex Belpaese.
Roma, 6 novembre 2014 – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Coordinamento No Triv, A SUD
Pubblicato in Comitato Nazionale