Archivi del mese: novembre 2017

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CdF fra Sile e Piave – convegno a Padova

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articoli

presidio torrente Poscola (VI)

PEDEMONTANA FUORI LEGGE: NON SI PUO’ SPOSTARE IL TORRENTE POSCOLA E DEVASTARE RETE NATURA 2000

“Ambienti di questo tipo, sempre più rari a causa della diffusa antropizzazione, rappresentano un’insostituibile fonte di biodiversità animale e vegetale. Pertanto sono meritevoli di tutela e di valorizzazione anche a fini educativi […]. Purtroppo la parte che ricade nel comune di Castelgomberto verrà in gran parte distrutta dal completamento di una zona industriale e il colpo di grazia potrebbe esser dato dall’eventuale passaggio dell’Autostrada Pedemontana Veneta” (D. Tomasi, A. Dal Lago, G. Caniglia: Le Poscole. Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 80, 2003)

Le fosche previsioni degli autori sopra citati (Università di PD, Museo Naturalistico Archeologico di VI), stanno diventando realtà: la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) ha fatto il suo ingresso nella valle del torrente Poscola (VI), ricca di risorgive e biodiversità, devastando un prezioso ecosistema, in parte ricadente in Rete Natura 2000 (SIC IT3220039 Biotopo Le Poscole), e come tale protetto dalle normative comunitarie, oltre che nazionali.

L’11 settembre 2017 in quest’area è accaduto un fatto grave: è crollata la volta della galleria della SPV, coinvolgendo l’alveo del torrente Poscola e 40 metri di argine, che sono rovinati in basso, all’imbocco della lunga galleria stradale in costruzione  Castelgomberto – Malo. Il cantiere è stato posto sotto sequestro dalla magistratura, per individuare le responsabilità. Nel frattempo, i periti incaricati hanno formulato l’ipotesi di spostare il torrente Poscola, per continuare i lavori in maggiore sicurezza. Tutto questo genera enorme stupore e preoccupazione per i seguenti motivi:

  • Nei siti appartenenti a Rete Natura 2000 (ma anche nelle aree adiacenti) è obbligatorio rispettare la normativa di riferimento, che vieta qualsiasi opera che possa avere incidenze significative sui siti protetti: lo spostamento del torrente Poscola per far posto alla SPV appare perciò inammissibile.
  • Il recente crollo in galleria (che si aggiunge al precedente crollo in galleria verso Malo, un operaio morto, cantiere sotto sequestro, aprile 2016) è un’evidente espressione della fragilità e delle incongruenze relative alle valutazioni di impatto e di incidenza ambientale (VIA e VINCA), la cui funzione istituzionale sarebbe quella di garantire la sicurezza e la protezione ambientale, neutralizzando in anticipo scelte avventate. La magistratura dovrebbe perciò riesaminare le discusse procedure che hanno accompagnato l’iter della SPV, comprese le sbrigative approvazioni in regime commissariale di emergenza, e prendere i necessari provvedimenti.
  • Non sono state rispettate le prescrizioni obbligatorie formulate a suo tempo dalla Commissione Speciale VIA e dal CIPE, che riguardavano in particolare le aree Natura 2000, le aree di pregio ambientale e le interferenze con la rete idrografica (con esplicito riferimento alla costruenda galleria Castelgomberto- Malo). Solo nell’habitat 6510 del sito protetto Le Poscole, sono stati occupati e stravolti almeno 16.870 mq, per esigenze di cantiere, già preventivate nella VINCA del 2014.
  • Nella VINCA del 2014 (e in quella del 2012), alla fine si legge che “con ragionevole certezza scientifica si può escludere il verificarsi di effetti significativi sui siti della Rete Natura 2000”: questa conclusione cozza duramente con le evidenze fattuali, che la smentiscono clamorosamente.

SABATO 18 NOVEMBRE – dalle 11.30 – CASTELGOMBERTO (VI) SIT IN NO PEDEMONTANA

Conferenza stampa e visita guidata nei pressi del cantiere e del torrente Poscola

A DIFESA DELL’AMBIENTE, DELLA LEGALITA’, DELLA SALUTE DI TUTTE E TUTTI!

produzione cibo

serata di approfondimento

servizio tivù

Lunedì 20 novembre nel corso della puntata di Report (ore 21.15 RAI 3) andrà in onda un servizio sui pesticidi nell’area del Prosecco!

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Luca Mercalli a Ponte di Piave (TV)

30a MARCIA DI AMBIENTALISTI E ALPINISTI IN DIFESA DELL’ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO

MW, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, WWF, Lipu, CAI, Legambiente vi invitano alla

30a MARCIA DI AMBIENTALISTI E ALPINISTI IN DIFESA DELL’ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO

DOMENICA 12 NOVEMBRE ORE 9.30 PARTENZA DA PIAN CANAIE (Tambre) FINO A CASERA PALANTINA: pranzo al sacco, interventi (pochi…) e musica – PARECCHI AMICI FRIULANI PARTIRANNO INVECE DA PIAN CAVALLO

ORE 16 CIRCA CONCLUSIONE IN PIAN CANSIGLIO DAVANTI ALL’EX ALBERGO S. MARCO per una foto di gruppo

 

Venerdì 10 novembre ore 20.30 – Vittorio Veneto – Casa Fenderl, via del Meril 13 (dietro la stazione FS)

  • TRENT’ANNI IN DIFESA DEL CANSIGLIOMultivisione  del fotografo Ferdi Terrazzani  CERBUS IN FABULA- RACCONTI DEL BOSCO INCANTATO DEL CANSIGLIO
  • e presentazione del libro QUELLI DELLE CAUSE VINTE –a cura dell’Ecoistituo del Veneto Alex Langer:
  • 80 casi nazionali in cui gli ambientalisti hanno raggiunto i loro obiettivi, seppur piccoli Davide contro grandi e forti Golia   Dibattito e proiezioni con

Toio de Savorgnani e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness – Michele Boato Ecoistituto del Veneto, Bepi Cappelletto CAI, Augusto De Nato WWF – Moreno Baccichet Legambiente – Giancarlo Silveri Lipu.

 

APPUNTAMENTO DOMENICA 12 NOVEMBRE  30 ANNI PER L’ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO

di Toio de Savorgnani e Michele Boato, a nome di Mountain Wilderness ed Ecoistituto del Veneto

Siamo arrivati a 30 volte, 30 anni di incontri, 30 anni di attenzione continua, di vigilanza, senza mai pensare di smettere e, soprattutto, sempre con un motivo per essere presenti e far sentire la nostra voce, la nostra presenza. L’esperienza di un tempo così lungo ci ha insegnato che il peggior nemico dell’ambiente sono l’indifferenza e il pensiero negativo che “..tanto alla fine faranno quello che vogliono, opporsi costa fatica e non porta a nulla…”. È vero il contrario, ma solo se non ci distraiamo, se non ci facciamo sopraffare dalla stanchezza. Quanti sindaci abbiamo visto passare? Quanti presidenti di regione, assessori e giunte? Pochi quelli umili e disposti al dialogo, quasi tutti invece sempre pronti a dire “..io ho deciso che..”. Molti di loro sono passati, noi no; siamo ancora qua e faremo del nostro meglio per rimanerci a lungo. Quanti progetti sono stati fatti per il “comprensorio sciistico del Monte Cavallo” fino ad arrivare al delirio di quel sindaco dell’Alpago che proponeva un grande ed unico polo del turismo invernale comprendente Nevegal-Cansiglio-Pian Cavallo, cioè il fallimento economico del Pian Cavallo moltiplicato a dismisura: la crisi economica e il cambiamento climatico (in questo caso per fortuna) hanno fatto morire quel delirio. Con la nostra continua attenzione siamo riusciti ad evitare il collegamento sciistico con Pian Cavallo e non accetteremo nemmeno il collegamento con una pista da mountain bike, cavallo di Troia per arrivare a molto di più. Siamo riusciti ad obbligare il ministero della Difesa a demolire la base militare sul Monte Pizzoc (con politici locali che sognavano di trasformarla in complesso alberghiero…), e a fermare per ben tre volte il tentativo del Ministero di vendita della base militare di Pian Cansiglio, quella dei missili Nike Hercules della Nato: il terreno non gli apparteneva, ma occultava i documenti. Abbiamo anche fermato le grandi esercitazioni militari nella foresta con centinaia di militari che simulavano combattimenti rumorosissimi, anche con elicotteri e mezzi pesanti. Abbiamo fermato la mattanza di un numero incredibile di cervi, quando era già stata annunciata l’inevitabilità dell’abbattimento di 700, ma forse 1000 o addirittura 2000 esemplari, con censimenti pilotati dalla lobby venatoria che ipotizzava la presenza di oltre 3000 ungulati. Poi, come non ricordare che l’autostrada A27, che lambisce le falde del Cansiglio, sul Fadalto, è stata fermata in Europa dall’europarlamentare verde e nostro carissimo amico Alex Langer, a cui abbiamo dedicato l’Ecoistituto del Veneto, creato anche col suo contributo economico.

Abbiamo fermato il “parco” eolico del Monte Pizzoc, “una fonte energetica rinnovabile giusta ma nel posto sbagliato”: energia solo teoricamente pulita poiché, se si fosse realizzato l’impianto, sarebbe stata sporcata dal sangue degli uccelli migratori, con specie anche rare o ormai rarissime. Ultimo pericolo, la decisione della Regione Veneto di mettere in vendita l’ex albergo San Marco, con la scusa che è sempre più in degrado dopo circa 15 anni di chiusura e parecchi bandi andati deserti; vendita alla quale ci stiamo opponendo con forza poiché, ne siamo sicuri, sarebbe solo la prima parte di Cansiglio messo in vendita e perché, una volta rotto il principio della sua inalienabilità, molte altro sarebbe privatizzato. Ci auguriamo che la giunta e il presidente del Veneto, così come nel passato hanno cambiato idea sulla mattanza dei cervi, ora accettino anche di mantenere quell’unitarietà di proprietà pubblica, cioè di demanio, che dura da oltre 1000 anni. Per portare a conoscenza dell’opinione pubblica regionale la nostra richiesta abbiamo dedicato a questo argomento più di un raduno annuale, compreso quello del giugno 2016 con circa 1500 partecipanti, e, a settembre, abbiamo fatto un digiuno collettivo a staffetta (per qualcuno anche di 11 giorni, per altri di una settimana, per altri di un giorno) con 96 partecipanti, una conferenza stampa in Regione con Andrea Zanoni (PD) e Patrizia Bartelle (5 Stelle), concludendo il digiuno con una manifestazione, con gli amici di Radio Gamma 5, a Vallorch, il 24 settembre. Purtroppo, a distanza di una settimana, il 1° ottobre, un incendio quasi sicuramente doloso ha danneggiato gravemente il tetto e gli interni del Rifugio escursionistico Vallorch, nelle cui vicinanze ci eravamo radunati. Come non ricordare che alla prima marcia nel 1988 ci hanno tagliato una quarantina di gomme, fatto pagare oltre 200 multe illegali e distrutto tre auto dei partecipanti? Qualche anno fa, una settimana prima della marcia, è stata bruciata Casera Palantina, appena ristrutturata, e a qualcuno di noi erano stati allentati i bulloni delle ruote dell’auto (sulla strada in discesa del Cansiglio) quale punizione per essersi esposto contro l’uccisione dei cervi. Come non pensare che c’è chi agisce nell’ombra, vigliaccamente, che non ha il coraggio di esprimere la propria opinione in pubblico ma opera con l’intimidazione mafiosa e la violenza. Ma forse queste azioni criminali sono anche la prova che abbiamo colpito nel segno e scoperto delle strategie che dovevano rimanere nascoste e ignorate dall’opinione pubblica. Non possiamo certo allentare la guardia dopo tanti anni di impegno, quindi non ci resta che andare avanti. Probabilmente la nostra marcia di alpinisti ed ambientalisti in difesa dell’antica foresta del Cansiglio è la manifestazione ecologista più duratura di tutte le Alpi; ma non andiamo certo in cerca di primati: è la testimonianza di un riconoscimento della grande importanza naturalistica e storica del Cansiglio.

 

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alternative a pesticidi

Le Grandi Opere Le Fa La Natura

Intervento di Serge Latouche per il recente convegno di Treviso contro la SPV.