Archivi del mese: Maggio 2018

RAPPORTO ISPRA PESTICIDI NELLE ACQUE 2018, WWF: DATI SU INQUINAMENTO DIMOSTRANO FALLIMENTO DEL PIANO DI AZIONE NAZIONALE PER USO SOSTENIBILE FITOFARMACI

GLIFOSATO FUORI CONTROLLO, SERVE CAMBIO DI PARADIGMA DEL SISTEMA AGRICOLO. WWF aderisce e sostiene le marce STOP-pesticidi di domenica 13 in Veneto e Trentino.

I dati presentati oggi da ISPRA sul monitoraggio della presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee confermano l’elevato impatto dei pesticidi sugli ecosistemi acquatici, una delle principali minacce per la biodiversità e la salute umana come denunciato da tempo dal WWF. Il rapporto di ISPRA evidenzia che dove sono cercati attraverso un adeguato monitoraggio i pesticidi si ritrovano quasi sempre nei corsi d’acqua superficiali (67% dei 1.554 punti di monitoraggio, con il 23,9% dei punti di rilevamento sopra i limiti di legge). Per il WWF l’analisi di ISPRA conferma il sostanziale fallimento del PAN Pesticidi (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci) in scadenza nel febbraio 2019 e attualmente in corso di revisione. In particolare L’associazione evidenzia la sostanziale non applicazione in campo delle linee guida predisposte dai tre Ministeri (Mipaaf, Mattm, Sanità) in attuazione del PAN proprio per la riduzione dell’impatto dei pesticidi nelle acque e nelle aree naturali protette e siti Natura 2000. A livello europeo e nazionale sta crescendo una diffusa consapevolezza nei cittadini-consumatori sull’urgenza di adottare provvedimenti per limitare l’utilizzo dei pesticidi, in particolare in agricoltura. E’ di pochi giorni fa la decisione dell’Unione Europea di vietare tre principi attivi nella categoria dei pesticidi neonicotinoidi sotto accusa per la moria delle api domestiche e selvatiche, mentre la magistratura di Udine è intervenuta sequestrando campi coltivati da aziende che avevano fatto abuso di pesticidi con l’accusa di disastro ambientale colposo. Il WWF è convinto che un problema complesso come l’utilizzo sostenibile dei pesticidi non possa essere risolto con interventi della magistratura, utili senz’altro per sottolineare la gravità della situazione come conferma oggi il rapporto di ISPRA. Per l’Associazione ambientalista serve un cambio di paradigma che ribalti completamente l’approccio considerando l’uso della chimica di sintesi l’ultima ratio nelle pratiche agronomiche, vietando l’uso dei pesticidi quando non sussistono comprovate situazioni di emergenza e quando il loro uso può essere sostituito con pratiche meccaniche, come nel caso dei diserbanti. Non è casuale che il pesticida maggiormente presente nelle acque sia proprio il glifosato, il diserbante più utilizzato in agricoltura, di cui l’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione all’uso per altri 5 anni. I dati ISPRA confermano che i livelli di inquinamento da glifosato sono ormai fuori controllo e l’unica soluzione da adottare con urgenza è la sua eliminazione dal mercato o quanto meno divieto di utilizzo in tutte le aree vulnerabili per la presenza di corsi d’acqua o del reticolo idrografico superficiale. All’emergenza pesticidi le Associazioni, i comitati di cittadini e molti Amministratori locali rispondono domenica 13 maggio in Veneto e nella Provincia di Bolzano con tre marce per chiedere la limitazione dell’uso dei pesticidi, in particolare nelle aree agricole periurbane o in prossimità delle abitazioni, come avviene nell’area del prosecco. Le tre marce Stop Pesticidi di domenica sono organizzate con il patrocinio e l’adesione del WWF Italia, insieme a decine di Associazioni nazionali, regionali e comitati locali:

http://www.marciastoppesticidi.it/. Roma, 10 maggio 2018

Marcia Stop Pesticidi per la difesa del Territorio e della Salute. Per una nuova agricoltura ecologica e biologica.

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serata sui fiumi a TV

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convegno sui fiumi in città

proiezione docufilm

La proiezione avrà luogo lunedì 14 maggio, ore 20.15, presso il cinema Edera a Treviso, in piazza Martiri di Belfiore n° 2.

articolo su OggiTreviso di mercoledì 2 maggio 2018

http://www.oggitreviso.it/poca-trasparenza-sulla-candidatura-unesco-della-colline-del-prosecco-segreto-di-stato-185716

Poca trasparenza sulla candidatura Unesco delle colline del Prosecco? “Segreto di Stato”. Le accuse del PD e del WWF. 02/05/2018

CONEGLIANO-VALDOBBIADENE – “Altro che casa dalle pareti di vetro. La trasparenza sbandierata da Zaia si conferma ancora una volta fumo negli occhi: anche oggi non ci è stata fornita alcuna spiegazione sugli ulteriori 150mila euro destinati alla candidatura Unesco delle Colline del Prosecco. Non si tratta di battaglie ideologiche, né di essere favorevoli o contrari. Chiediamo solo che si entri nel merito dei provvedimenti perché parliamo di soldi pubblici”.

Graziano Azzalin e Andrea Zanoni, consiglieri del Partito Democratico tornano a criticare la delibera sui Grandi Eventi, approdata e approvata oggi in Terza commissione con il voto contrario degli esponenti dem. “Non si può liquidare tutto dicendo che sono risorse a sostegno della candidatura e stop. Alla fine la Regione spenderà più di mezzo milione, a cui vanno aggiunti gli interventi dei privati. Ma a cosa serve un ulteriore contributo quando i giochi sono ormai chiusi, visto che tra poche settimane ci sarà il verdetto? Zaia non ha il diritto di privativa su questi atti, non sono un porto franco della politica regionale: i veneti devono sapere come vengono spesi i propri soldi. E non è possibile trovarci di fronte un muro di gomma ogni volta che si chiede di entrare nel merito di un provvedimento”. Ma, come spiegano ancora i consiglieri del PD, non è solo una questione di trasparenza: “È evidente la disparità rispetto a situazioni analoghe, visto il ‘no’ allo stanziamento di fondi per il riconoscimento Unesco della Valpolicella o della transumanza o, ancora, per il riconoscimento del Delta del Po come Riserva di biosfera (Mab) Unesco, una candidatura sostenuta esclusivamente con soldi privati. Capiamo la predilezione di Zaia per le ‘colline di casa’, ma dovrebbe ricordarsi che è il presidente di tutti i veneti. Invece, dopo una legislatura e mezzo, continuano ad esserci territori di serie A e di serie B”.

Mancanza di trasparenza denunciata anche dal WWF, dopo l’incontro con l’Ats (associazione temporanea di scopo per la candidatura) avvenuto il 26 aprile: “L’ATS ha snobbato l’incontro, considerato l’assenza dei responsabili e la mancata pubblicazione delle sue iniziative in corso, dando così conferma che gestisce questa candidatura come fosse un segreto di stato. Il Protocollo Docg è parte integrante del “Piano di gestione della Candidatura”, ora i Comuni hanno l’obbligo di approvarlo “a scatola chiusa” nei loro regolamenti comunali, accollandosi ulteriori problemi di non facile gestione. La candidatura UNESCO nasconde in sè questo “peccato originale”: è troppo legata alla coltivazione della vite, perché gestita direttamente dal Consorzio di tutela del prosecco Docg, con il seguente risultato: la popolazione residente è “tagliata fuori dalle decisioni”, è un semplice contorno ai vigneti, come lo sono le “patatine per l’arrosto”.