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La Pianificazione Paesaggistica nel PTRC – Sintesi conclusiva

GEO OIKOSIeri siamo intervenuti durante l’incontro informativo e conclusivo della fase preliminare della formazione del Nuovo PTRC con valenza paesaggistica.

Scoraggiante lo scollamento tra il concetto di informazione/partecipazione e quanto è avvenuto.

Gli interventi di cittadini, associazioni ed enti hanno chiaramente messo in evidenza la schizofrenia di chi ci amministra e pianifica: da una parte si parla di tutela del paesaggio dall’altra si consentono interventi di occupazione del territorio devastanti (grandi infrastruttura autostradali, centri intermodali, centri commerciali etc.) che vanno a compromettere aree agricole, siti di pregio ambientale, etc …

In questa fase devono essere congelate tutte le istanze ed i progetti in essere altrimenti cosa andiamo a pianificare, tutelare e valorizzare quando ormai il nostro territorio è ulteriormente compromesso.

Un progetto significativo è quello della soluzione del Casello di Cappella di Scorzè: le uscite sono una sulla sponda sinistra del Dese, l’altra su quella destra che verranno collegate con un sovrappasso al fiume ed al passante alto 15 metri.

Nel PTCP della provincia di Venezia il fiume Dese è tutelato per le caratteristiche ambientali e naturalistiche dell’asta fluviale, per la presenza di coltivazioni agricole di pregio e di un sistema di mulini da tutelare e valorizzare.

Siamo stanchi di progetti di tutela e valorizzazione se questi vengono poi stravolti dal ricorso a continue varianti dichiarate di pubblico interesse in quanto ritenuti progetti strategici regionali.

Veneto City a Dolo, IKEA a Casale, il centro intermodale a Dogaletto, Motor City a Verona, etc… (sono oltre 50 nel Veneto gli interventi prospettati con queste caratteristiche) cosa hanno a che fare con uno sviluppo ecosostenibile che valorizzi i centri storici, favorisca il recupero delle aree dismesse o degradate, crei un sistema di accoglienza diffusa per favorire il turismo rurale, naturalistico, culturale ed enogastronomico?

Crediamo sia ora di cambiare questi politici, legati mani e piedi alle cordate di finanzieri ed immobiliaristi, e dei tecnici consulenti schiavizzati dalla politica.

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